giovedì 19 gennaio 2012
RCCONTO DI DRAGO PRIMA PARTE...
Sulla vecchia foresta di querce il tempo era pessimo mentre il drago Job sorvolava in cerca di un riparo per la notte, la in mezzo intravede una radura, una discesa veloce ed un atterraggio morbido sbattendo le piccole ali. L’acqua veniva giù il cielo era squassato dai lampi, job non se la sentiva di proseguire verso il castello della maga Beatrice dove avrebbe trovato riparo e conforto, portandosi sotto i rami di un grande albero pronuncia la formula magica che lo trasforma in un giovane adolescente…ed ecco job che diventa un ragazzo di sedici o diciassette anni alto magro con grandi occhi azzurri ed i capelli un po’ lunghi neri ed ondulati, una casacca bordò, zoccoli, ed un pantalone di lana nero, non sembra proprio un drago..
Ora si trattava di trovare un posto dove passare la notte, lui non sentiva ne il freddo ne la solitudine era sceso li perché qualcosa o il fato lo spingeva…il drago è una creatura speciale metà umana e metà fantastica, sente le gioie e le fatiche umane ma sa distaccarsene rifugiandosi nel suo mondo fantastico, ma non per questo non soffra oppure gioisce solo che lo fa a modo suo e se sceglie di portare benessere lo fa con amore ma sempre mantenendo il suo distacco…
La in mezzo al bosco tra un tuono ed un lampo intravede una lucina, si avvicina piano piano cercando di vedere nel buio cosa fosse…è una casetta con il tetto di paglia, due finestrelle tra cui una illuminata…chi mai ci potesse essere…solo una creatura del bosco può stare li, mano mano che si avvicina si vede meglio la casettina..ma è troppo buio per rendersi conto completamente come era fatta…ci può essere un orco, lui sa bene come combatterlo, una strega, un elfo..ma di solito abitano palazzi o castelli….vediamo un po’ chi ci sta…
Toc toc…toc toc, bussa alla porta, chi è, si sente una voce di donna, sono il drago Job cerco riparo per la notte di tempesta…mi puoi aprire? Silenzio…dopo un po’ sente l’uscio aprirsi con un cigolio,
compare una figura..una ragazza, una fata…creature strane e bizzarre non sempre benevoli, un cenno di saluto e lo invita ad entrare, con la luce il drago può osservarla, è una spendida ragazza, capelli rame, un viso dolcissimo e due occhi leggermente all’insù di colore indefinibile…entra dice, ti aspettavo…
mi aspettavi? Si risponde essa tirandosi dietro i capelli facendosi una coda, vieni accomodati nel mio desco, hai assunto gli abiti di un ragazzo ma so chi sei, ho sentito il vortice delle tue ali ed ho scatenato la tempesta per averti qui…ho bisogno di parlarti e trovare nelle tue parole conforto e forza…
Ma cosa posso fare io per una fata? Molto risponde lei…sai ascoltare e qui in un mondo di gnomi ed elfi hanno un modo diverso di ascolto non capiscono ne pene ne tristezze invece tu drago ascolti e capisci…
Il destino mi ha fatto fata ed in questa foresta incantata vago tra ruscelli e radure, tra le piante cespugli mi affaccio quando un viaggiatore solitario si avventura dalle mie parti, alcuni li spavento ma altri li accompagno fino al limite del bosco e gli indico la strada più sicura…
Un giorno dal mio specchio magico vedo un cavaliere tutto vestito di nero, il cavallo bardato, l’asta e lo stendardo, che si fa costui dalle mie parti? Mi domando, presa dalla curiosità mi avvicino e le compaio davanti improvvisamente…il cavallo si impenna con un nitrito e si ferma…lui togliendosi l’elmo indispettito mi domanda chi fossi e che ci facesse una fanciulla solo nel bosco..il suo viso era ambronzato, i capelli neri e corti il suo era un parlare delle terre del sud est, sono la fata Magda rispondo, questo è il mio territorio, come mai lo attraversi?
Sto tornado da terre lontane vengo da lutti e guerre, paesi dove la pace non esiste dove regnano creature infide e bellicose…anzi se vuoi resto qualche giorno tuo ospite e poi ritornerò dove il destino mi spinge
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1 commento:
Ciao Pasquale .
che bel racconto . Complimenti .
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