lunedì 6 gennaio 2014

CIOCCO DI GUERCIA.


INERTE CENERA
Stà nel camino il ciocco di guercia.Il fuoco lo avvolge con fiamme ardenti e tutto intorno il calore spande.Scoppiettio e scintille che volano, il tepore del camino ed il profumo del legno fisso ...lo fisso come rapito da una janara furente.
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Si attorciglia, si spacca  mentre arde. Ciocco  di guercia stagionata .Ecco! sembra  di essere indistruttibile.Fa paura  quel suo ardere fuoco ... ma non capisce  che tutto l'ardore , tutte  quelle fiamme fatalmente , lentamente  si consumeranno, e di quel gagliardo ciocco ...non rimarrà che un mucchio di cenere. 
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Vita  che tu  generi. Vita ! che tu generi  un essere  che sano brucia...brucia che se non avesse  mai consumar il suo  meschino essere . Ma il ciocco nell'immobile  camino  non rimane  che  grigia ,

fumante , ma ...Inerte cenere .

DOVE NASCE LA POESIA

I luoghi della poesia..
 i luoghi dove la mente è libera dove pensieri e ricordi momenti lieti e tristi come nel delta di un fiume in mille rivoli e braccia sfociano nel grande mare,luoghi della poesia luoghi affollati di visi parole persone.tristezze allegrie scoppiate in risate fragorose sento l'eco lontano di quelle gioie.
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Vedo le strade di basalto,bambini giocare con le palline nelle buche...nei luoghi della poesia.. ti affacci da un balcone senti la banda della festa patronale le mille luminarie e fiumi di gente bancarelle ed odori di zucchero filato
.... luoghi della poesia.

domenica 5 gennaio 2014

LA BARCA

La barca dei sogni
Il sole è appena sull'orizzonte, è l'alba.... spingo la barca verso il mare il mare liscio e calmo della notte appena passata. infilo i nodi dei remi negli scalmi ed inizio a remare.. sento l'acqua smossa che gorgheggia, inizio il ritmo della remata spingendo.. mi allontano dalla riva che ho di fronte mentre di schiena il vento mi arruffa i capelli..
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 l'odore del mare si alza sempre più mentre mi allontano.. ho visto uno scoglio lontano lo voglio raggiungere, girarci attorno e ritornare.. il percorso è impegnativo e sono da solo lontano si vede una nave che va chissà dove.. mi affanno sui remi e tira la remata con forza sento l'affanno del fiato sotto lo sforzo,
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 ma vado solo nel silenzio del mare rotto dal rumore dei remi.. lo scoglio è vicino mentre piccole onde lo lavano.. giro intorno facendo attenzione a qualche spuntone.. è li da millenni ed il mare lo ha corroso e bucato i suoi aculei sono irti e taglienti come se volesse dire qui ci sono io e basta.. ed il mare?
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 dico io...il mare mi strapazza mi arrovella mi stritola... ma niente sono qui e basta... immerso in questi pensieri ed in questo muto discorso con lo scoglio giro a tribordo e ritorno indietro verso la lontana spiaggia.. il mare mi dondola e mi accompagna.. 
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mi coccola anche..ma dalle sue viscere 
sembra dire...amico mio non credere sia sempre così.. come una donna posso darti tutti i piaceri..con gioia e mollezza ma come un amante tradita 

divento idra e... tempesta.