venerdì 20 gennaio 2012
RACCONTO DI DRAGO SECONDA PARTE.
Il cavaliere scende dal suo cavallo e portandolo con le briglie mi segue, fino alla mia dimora, lui guarda incuriosito tutto ciò che lo circonda rimanendo estasiato dalla calma e dal dolce paesaggio dove traspare calma e pace, un aria leggera ed addolcita da una tenue brezza che muove ondeggiando la chioma della fata…entra gli dico e spogliati delle armi qui non ci sta bisogno di esse, lui con gesti decisi si spoglia della sua armatura poggiandola in un angolo poi chiede se può rinfrescarsi con dell’acqua io l’accompagno dietro la casetta dove un laghetto lo invita ad immergersi e lavarsi dalle sue fatiche mentre io rientro e gli preparo qualcosa per ristorarsi, funghi riso ed altri prodotti del bosco, lui intanto trova divertente questa insperata situazione e si rilassa nell’acqua particolarmente leggera e tiepida, dalla finestra lo guardavo e mi domandavo ad un umano basta poco per sentirsi sereno ed io gli dono questa serenità.
Ci siamo seduti intorno alla tavola e lui ha mangiato tutto con gusto ed avidità, forse era da molto che non assaporava il piacere di un pasto in pace e tranquillità, dove sei diretto? Gli domando e lui risponde che doveva raggiungere il castello di gunter a nord e da li prendere ordini oppure restare ai suoi ordini il tempo per ripartire per altre avventure…ma tu non ti annoi a stare qui tutta sola? Mi dice, no gli rispondo ho il mio mondo parallelo la mia vita di fata ho le creature del bosco le altre fate ogni tanto mi affaccio al mondo degli umani ma solo per dar loro amore e conforto, sono una fata benefica. I suoi occhi mi guardavano ed il suo sguardo mi scendeva fin dentro al cuore, poi mi ha accarezzato la mano e mi ha sfiorato con un leggero bacio sulla guancia, sono una fata ma ho anche un cuore, i nostri occhi si confondevano ed ho sentito nascere quello che voi umani chiamate amore, un sentimento bello profondo ed appagante mai provato, lui mi diceva parole che nessuno mai aveva detto mi ha preso a se e mi ha baciato e da li è nato il nostro idillio, non so quanto tempo è restato, la mia mente il mio essere non contava il tempo le ore i giorni, sono stata felice in un modo che non lo ero mai stata, mi sentivo fata ma anche appagata nella parte umana che è in me…fino a quando lui se ne è dovuto ripartire il suo viaggio non finiva la ma con la promessa di ritornare….
Fata le dico il tuo racconto è una storia d’amore, ma perché hai voluto che mi fermassi da te? Ho bisogno del tuo consiglio e delle tue parole, mi risponde, tu vivi in un mondo che conosci meglio i sentimenti degli uomini, io sono impreparata --
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento