lunedì 10 marzo 2008

A CHIARA


CHIARA

Chiara è la mia secondogenita,
non è moltoalta, giusta, ha i capelli lunghi e neri,
una carnagione chiarissima,
un visino impertinente
ed ilnasino all'insù, gli occhi che ti stanno sempre a sfottere.
Ha ventuno anni a maggio,
è completamente diversa dall'altra, riflessiva, metodica, ordinata,
ma guai a contraddirla. Le voglio bene teneramente,
su di lei
ci puoi contare, ma sempre quando è disponibile,
altrimenti si arrabbia. La considero sempre piccola,
ma è il destino dei secondi figli, non vuole essere coccolata,
ma rassicurata, io lo so,
la mia Chiaretta, se un affetto può dirsi infinito tanto è l'amore che

PAPA' TI....VUOLE!

3 commenti:

jengiskan ha detto...

ciao Pasquale,anch'io ho una figlia che adoroe che mi ha dato un nipotino bellissimo,capisco benissimo,come vedi,la profondità dei sentimenti che provi,è la medesima profondità che sento nel mio cuore.Amico capisco la tua tristezza ripensando all'incidente,riflettendo sulla tua invalidità,che ti ha colpito all'improvviso nel pieno della tua età,della tua energia.Anch'io ho delle invalidità,ma certo ho più anni di te e,anche se cammino un pò male,ancora non sono sulla catrozzina,quindi nessun paragone con la tua sofferenza,ma voglio farti capire quanto ti somo vicino e quanto ti capisca.Quando hai bisogno di sfogarti io sono qua,ti do il mio indirizzo di messanger tog43@hotmail.it se ti va aggiungimi ai tuoi contatti così potremo chattare un pò e sentirci più vicini.Ciao a sentirci presto

Linasolopoesie ha detto...

PASQUALE!!!
Eccomi!! quì!
Come potrei dimenticarmi di tE?

A giorni pubblico nel mio blog questi bellissimi versi te li dedico in anticipo ..Dice tutto !!!

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Noi siamo piccole ombre di ristoro
in questo arido ed immenso Deserto,
Querce con enormi radici sparse nel profondo ma
deboli rami che lottano contro le intemperie del vento.

Siamo la voce di chi non dimentica,
il battito di cuori che insegue l'infinito,
fogli bianchi su cui volano le passioni di un desiderio di vita che mai si placa.

Viviamo tra i mormorii e le grida di occhi che viaggiano sulle spume delle onde,
e che s'infrangono sugli scogli dei sogni trovando poi riparo su isole lontane ed irraggiungibili.

Abbiamo tante parole ma nessun potere,rubiamo i colori del cielo per respirarne l?azzurro
e ci trafiggiamo il cuore con anima incosciente,
contro le aguzze lame di alti cancelli.
Mai potremmo chiudere le porte al male che tenterà invano di cancellare la nostra voce.


Noi siamo acqua che disseta questo arido deserto...
...poveri cantori di una melodia racchiusa nel nostro cuore,

poeti di sogni che non
avranno .......mai fine

UN ABBRACCIO AFFETTUOSO...LINA

jengiskan ha detto...

Pasqualino sapessi che piacere mi fanno i tuoi messaggi,appena sono maturate le tue poesie avvertimi che verrò a leggerle,mi fa sempre molto piacere leggere le tue cose.Hai ragione spesso gli altri non capiscono la sofferenza,l'insicurezza che l'invalidità crea verso la vita,il senso di dipendenza,va be' ci facciamo forza,la vita,del resto,non è un gioco da deboli no?A presto amico mio un abbraccio